Il film nelle sale in questi giorni, “C’è ancora domani” di Paola Coltellesi, ci racconta la storia di una donna sottomessa e malmenata dal marito. La protagonista vive in una fase storica in cui la violenza sulle donne, sia fisica che psicologica, è largamente accettata, quasi fosse un destino ineluttabile.
Ma ciò che maggiormente stride è il silenzio di coloro che sanno, che sentono e che vedono, ma non possono o non vogliono far nulla, per paura, per ignoranza, per pigrizia, per insensibilità, lasciandola sola nella propria rassegnazione.
Da allora molta strada si è fatta, sia sul piano politico, legislativo che culturale, ma il problema della violenza di genere continua a presentare il suo volto terribile senza sosta. E ancora oggi, dietro una donna a cui la paura toglie il fiato e la voce, troppo spesso c’è chi invece molto può fare, ma sceglie anch’egli di tacere.
Per questo CONTROCORRENTE vi invita al suo recital letterario “ROMPI IL SILENZIO” nella giornata mondiale contro la violenza sulle donne e di genere, perché il silenzio uccide e noi crediamo che lo sdegno verso questi fatti vada fatto sentire a gran voce, per fare in modo che per molte donne ci sia ancora un domani.